Scali mobili
1 Mar 2017
Gli eventi, certo. Il retaggio di Expo e le opportunità offerte dalla Brexit, certo. I saloni del mobile, del food, dei libri e la moda, certo. Ma oltre a tutto ciò la città tornata attrattiva ha dato il via a grandi trasformazioni urbanistiche: accanto a Piazza Aulenti, a City Life, alla piramide Feltrinelli e al restyling in corso in Cordusio, ecco una vera grande scommessa: il recupero delle aree abbandonate dalle ferrovie.
Non perdere il treno
Già a partire dal 2005 il Comune di Milano e le Ferrovie dello Stato avevano iniziato a definire gli obiettivi e il percorso per la trasformazione urbanistica delle aree ferroviarie dismesse e per il potenziamento del sistema ferroviario milanese. Un iter complesso documentato sul sito del Comune di Milano.
Gli accordi quadro siglati prevedevano una stretta relazione fra riqualificazione delle aree occupate dagli scali ferroviari non più funzionali, presenti anche in zone semi-centrali della città come Farini, Romana, Genova, Lambrate – e le strategie per il miglioramento del servizio ferroviario milanese.
Nel luglio 2007 il Comune di Milano ha promosso un Accordo di Programma (AdP) con Ferrovie dello Stato S.p.A. e con la Regione Lombardia.
Si sviluppa così in tal modo, in coordinamento con il Piano di Governo del Territorio (PGT) in formazione una proposta di Variante al PRG.
Nel dicembre 2009 viene pubblicata la proposta urbanistica dell’AdP, in variante al PRG, associata al Rapporto Ambientale della Valutazione Ambientale Strategica (VAS), prevista per i programmi con valenza territoriale.
Sette scali per sette progetti
I principali contenuti dell’AdP vengono in seguito assorbiti dal Documento di Piano del PGT e in particolare nella disciplina degli Ambiti di Trasformazione Urbana “Scali ferroviari” relativi a Farini, Romana, Genova, San Cristoforo, Greco, Lambrate, Rogoredo.
Con l’approvazione del PGT, nel 2012, l’Amministrazione comunale conferma la volontà di utilizzare lo strumento dell’Accordo di Programma per definire il futuro delle aree ferroviarie dismesse. La trasformazione dovrà prevedere di mettere in relazione anche lo sviluppo urbanistico con la riqualificazione del sistema ferroviario milanese e del trasporto pubblico su ferro, individuando pertanto un complesso di previsioni urbanistiche puntuali e coordinate i cui principali obiettivi siano il miglioramento dell’assetto e della qualità urbana, il rafforzamento dei servizi pubblici, il potenziamento dell’offerta di edilizia residenziale sociale.
Le aree ferroviarie dismesse sono distribuite lungo la linea ferroviaria in varie zone della città, che interessano sette zone di decentramento. Complessivamente riguardano circa 1.300.000 mq di superficie territoriale, di questi 190.000 mq corrispondono ad aree da mantenere strumentali all’esercizio ferroviario che vengono comprese negli ambiti di trasformazione per essere integrate dal punto di vista progettuale e ambientale (in dismissione 1.100.000 mq circa e in aree strumentali 190.000 metri quadri circa). In breve si tratta di avviare la riqualificazione di estesi ambiti urbani dismessi e sottoutilizzati presenti in aree edificate con il potenziamento e la riqualificazione del sistema ferroviario milanese e del sistema della mobilità,
Gli obiettivi specifici delle trasformazioni urbanistiche si possono riassumere in:
• nuovi parchi e nuove connessioni ciclopedonali fra i quartieri separati dalla ferrovia
• ricucitura della maglia urbana
• mix funzionale e nuovi alloggi di edilizia sociale
• integrazione con le stazioni ferroviarie esistenti e future
• elevata qualità architettonico-ambientale.
Più strategicamente si tratta di perseguire la massima coerenza tra l’impostazione dell’AdP e le finalità del nuovo Piano di Governo del Territorio (PGT) con l’impegno di FS a destinare le plusvalenze alla realizzazione delle opere concordate di riqualificazione e potenziamento del sistema ferroviario e la perequazione urbanistica interna per la migliore distribuzione degli insediamenti e del verde.
Stop and go
Dopo la mancata ratifica dell’Accordo di Programma sottoscritto il 18 novembre 2015 dal Comune di Milano, Regione Lombardia e Ferrovie dello Stato Italiane, nel settembre 2016 la Commissione Urbanistica consiliare riavvia il dibattito sul piano di riqualificazione di queste aree.
Il 14 novembre 2016 il Consiglio Comunale approva le linee di indirizzo per la trasformazione urbanistica delle aree ferroviarie dismesse.
Il documento di iniziativa consiliare individua i temi prioritari e di interesse strategico per lo sviluppo sostenibile delle aree e del potenziamento del sistema ferroviario urbano e, attraverso la Commissione urbanistica avvia un confronto-dibattito con la cittadinanza, i Municipi, la Città metropolitana e i comuni esterni.
Nel dicembre del 2016 (15, 16 e 17) si tiene una tre giorni dedicata all’argomento con la partecipazione di oltre duemila tra cittadini e addetti ai lavori del settore pubblico e privato promossa da FS Sistemi Urbani con la collaborazione del Comune di Milano e il patrocinio di Regione Lombardia dal titolo Dagli scali, la nuova città.
Cosa stiamo aspettando?
Vengono messe a punto cinque visioni che saranno presentate questo mese (marzo 2017) al Comune di Milano. L’Amministrazione comunale deciderà successivamente come gestire il processo di trasformazione urbana. Da quell’evento riprendiamo alcuni temi per comprendere meglio che cosa stiamo aspettando.
Cinque team multidisciplinari di livello internazionale hanno avuto l’incarico di trasformare tutte le idee emerse in possibili “visioni” della Milano dei prossimi trent’anni, per una superficie complessiva di un 1.250.000 mq, comprese le zone dei binari.
Si tratta di pensare a Milano come Città metropolitana da 10 milioni di abitanti, in grado di garantire un’infrastruttura di trasporto pubblico competitiva a livello europeo, consentendo alle persone di muoversi con i treni. La riqualificazione degli scali ferroviari di Milano avrà effetti anche sul futuro sviluppo della città stessa, come è avvenuto nelle altre metropoli europee.
Anche Milano può caratterizzarsi per un policentrismo culturale in grado di creare nuove opportunità di lavoro. Una città multiforme che crea distretti e luoghi rappresentativi con respiro europeo.
Dalle università ai musei, dalle fondazioni alle manifestazioni, la visione individua come soluzione lo sviluppo fisico di attività che, partendo dagli scali, contaminano e innervano la città metropolitana, con particolare attenzione alla riqualificazione dei nodi periferici.
La città allora viene pensata come contenitore e come generatore di vita e di nuovi bisogni. Proprio il dibattito sull’assetto futuro degli scali ferroviari di Milano ha generato alcune riflessioni sui requisiti generali di un ambiente urbano che deve essere capace di evolvere di pari passo con gli stili di vita dei cittadini. Gli usi, più che generare il programma per la città che verrà, ne collaudano ogni giorno le potenzialità. Il disegno dei luoghi pubblici costituisce la trama che permette la continua metamorfosi della realtà metropolitana. La staticità della realtà fisica gioca quindi in questo processo, il doppio ruolo di limite e di pregio, aiutando a riflettere sui gradi di libertà esistenti tra la forma della città e le vite che ospita.
Cinque visioni
Qui di seguito trovate una sintesi delle sezioni in cui si è articolata la discussione sul futuro delle aree in questione. A tirare le fila sono stati cinque architetti di altrettanti studi internazionali: Benedetta Tagliabue (EMBT), Francine Houben (Mecanoo), Stefano Boeri (studio SBA), Ma Yansong (MAD Architects) e Cino Zucchi (CZA) – che hanno preso parte ai tavoli.
Umanità, mobilità integrata, creatività, felicità, natura, futurismo, permeabilità dei piani terra, cura di sé sono alcuni dei concetti emersi per dare vita a cinque possibili scenari per la città di domani
1 – LA CITTA’ DELLE CULTURE
Tema
La destinazione infrastrutturale, fisica e immateriale, collegabile agli scali, dei diversi livelli del sistema culturale milanese: dalle università ai musei, dalle fondazioni alle strutture di eventi.
Esigenze
- Sviluppo fisico di situazioni/contesti diffusi di contaminazione, in particolare di centri universitari con i diversi player
- Sviluppo per irraggiamento verso la città metropolitana allargata, con una particolare attenzione alla riqualificazione dei nodi periferici
Principi
- Sviluppare un policentrismo culturale
- Progettare una città multiforme
- Sviluppare l’innovazione legata alla produzione culturale
- Creare distretti culturali infrastrutturati
2 – LA CITTA’ DEL VIVERE
Tema
La capacità di tenere insieme la scala territoriale e le condizioni di vita dei quartieri, in futuri progetti sostenibili sia dal punto di vista ambientale sia da quello economico.
Esigenze
- Innovazione, connessioni, porosità, accessibilità, infrastrutture ambientali, identità
- Forte richiesta di una regia pubblica del processo
Principi
- Creare spazi pubblici vivibili, curati e sicuri
- Creare spazi per il mix sociale generazionale e funzionale
- Ottimizzare la relazione tra densità urbana e spazi verdi
- Rendere Milano una città di giovani e innovatori, pilota nelle iniziative culturali
3 – AMBIENTE E TERRITORIO
Tema
Ragionare
su una scala che permetta agli spazi aperti di diventare elemento strutturante delle trasformazioni urbane in corso.
Esigenze
Un verde ampio, esteso e sistemico che diventa un’autentica infrastruttura come servizio ecologico, economico e sociale per il benessere dei cittadini.
Principi
- Creare infrastrutture verdi di alta qualità, al centro dello sviluppo, attraenti, inclusive e accessibili
- Gestire la contaminazione del suolo in modo sostenibile
- Proteggere e migliorare le caratteristiche paesaggistiche e storiche esistenti
- Creare connettività attraverso l’infrastruttura verde
4 – LA CITTA’ DELLE CONNESSIONI
Le aree degli Scali Ferroviari sono state storicamente dedicate a servire la mobilità di persone e merci sulla media e lunga distanza. Rappresentano il luogo migliore dove localizzare i grandi attrattori di traffico e le principali funzioni pubbliche, ma anche fattore di ostacolo alle connessioni urbane.
Esigenze
- Occasione per un processo di riqualificazione dell’intera zona, con percorsi pedonali e ciclabili e spazi verdi fruibili dalla collettività
- Occasione per una connessione tra diverse parti della città, con percorsi idonei alla mobilità dolce, ciclopedonale, che consentano di spostarsi da una parte all’altra
- Razionalizzare e migliorare il processo di distribuzione merci (city logistic)
Principi
- Potenziamento della mobilità sostenibile e integrata alla scala urbana, metropolitana e regionale
- Integrazione modale e interscambio per produrre efficienze ed economie nelle reti di trasporto
- Superamento delle barriere e la connessione fisica delle comunità
- Mix di funzioni urbane.
5 – LA CITTA’ DELLE RISORSE
Tema
Senza una capacità di generare valore ogni trasformazione urbana risulta problematica
Esigenze
La valorizzazione degli scali ferroviari ha bisogno di risorse per poter generare risorse, indispensabili a mantenere competitiva la città; il progetto va inquadrato nella più ampia scala, identificando Milano come capitale di una grande regione metropolitana. Per attrarre investimenti
è necessario puntare sulle funzioni più innovative, senza smarrire la peculiarità milanese di saper coniugare creatività e digitale, ricerca e artigianalità
Principi
- Migliorare la posizione di Milano come città globale
- Lavorare con, e non competere con il resto d’Italia
- Diversificare i settori produttivi, con particolare attenzione al settore medicale
- Supportare i settori economici più innovativi, tecnologie e settore delle costruzioni
Queste in sintesi le questioni che possono essere approfondite anche individuando il profilo dei relatori sul sito dedicato all’evento scalimilano.vision