Un volo d’uccello al di sopra della mediocrità
26 Gen 2018
Il gruppo Agrupación Señor Serrano vince nel 2015 il Leone d’Argento per l’innovazione alla Biennale di Venezia. Un premio più che meritato. In una stagione teatrale molto ricca, ma che a volte sembra essere un po’ “voltata all’indietro”, i gruppi spagnoli spiccano per brio, ricerca e fantasia, pur affrontando temi importanti e già scandagliati, in modo fresco e innovativo.
Dopo il Guerrilla di El Conde de Torrefiel (che abbiamo recensito in settembre), Birdie conferma la vivacità creativa, la voglia di guardare al futuro e la capacità di mescolare linguaggi diversi delle nuove leve del teatro spagnolo.
La parola birdie significa uccellino, ma è anche un punteggio golfistico. Questa la premessa e anche il significato profondo dello spettacolo che affianca due mondi, due orizzonti: quello delle migrazioni di massa e quello del mondo del consumo e dell’iperprotezione dei propri beni e del proprio stile di vita.
L’ispirazione del racconto, infatti, muove dalla famosissima fotografia di José Palazon scattata a Melilla (città spagnola in Africa) su un campo da golf circondato da reti altissime in procinto di essere scavalcate da persone di colore. L’immagine diventa punto di partenza di un’analisi che porta la percezione di quello che si vede con gli occhi e quello di profondo c’è dietro l’immagine, fino ad arrivare alle migrazioni degli uccelli, che avvengono al di sopra di noi, nel senso che avvengono nel cielo, sopra le nostre teste, ma anche al di sopra delle nostre piccole vite, con le loro meschinità e le loro ingiustizie.
E da qui il parallelo con il film di Hitchcock, Gli uccelli, che per stessa ammissione del regista di tutto parla fuorché di uccelli dal comportamento strano. Hitchcock dice che il suo sogno era girare il film senza uccelli, per dimostrare che non sono gli uccelli il problema, ma le nostre stesse paure. In questo caso Agrupación sceglie l’immigrazione come paura principale da cui l’uomo, in questo momento storico, vorrebbe scappare nonostante la nostra stessa società sia stata creata proprio dalle migrazioni. Ma non si può, perché le cose avvengono, perché gli uccelli migreranno e l’universo continuerà a spostarsi e i pianeti hanno moto proprio e certi processi non si possono fermare. «Se è impossibile fermare un elettrone, che senso avrà mai costruire steccati contro gli uccelli?».
Ispirazioni molteplici, dunque. La fotografia, il cinema, il giornalismo, la letteratura (sul tavolo spiccano I viaggi di Gulliver di Swift), la cronaca economica, la biologia, la chimica, l’astronomia, i giochi per bambini… tutto diventa teatro, quello con la T maiuscola, quello che fa pensare, riflettere e collegare i puntini. Quando alla fine il film di Hitchcock verrà proiettato senza uccelli, non ce ne si accorge neanche, ma si percepisce che qualcosa è mutato. O forse no.
Uno spettacolo di una poesia infinita nella sua semplicità. Nonostante il livello tecnico sia altissimo, in scena ci sono oggetti semplicissimi: fotografie, giornali, cartellini informativi, animali e bambini di plastica, inchiostro sciolto nell’acqua… Tecnica semplicissima per risultato strepitoso. Tutto viene ripreso in diretta e proiettato sullo schermo, tanto che sembra a volte di essere al cinema. E invece siamo a teatro. E raramente il teatro è così teatro come in questo spettacolo, così semplice e così complesso allo stesso tempo.
Alla fine, resta il volo di ciascuno di noi. Bellissimo. Applausi. Tanti.
E tanti applausi a Triennale Teatro d’Arte che sta regalando a Milano una stagione straordinaria con gli occhi ben aperti rivolti a un teatro davvero innovativo, poliedrico e davvero europeo.
Triennale Teatro D’Arte – fino al 28 gennaio
Birdie
creazione Alex Serrano, Pau Palacios, Fernando Dordal
performance Alex Serrano, Pau Palacios, Alberto Barberá
voce Simone Milsdochter
project manager Barbara Bloin
disegno luci e video programmazione Alberto Barberá
disegno del suono e colonna sonora Roger Costa Vendrell
creazioni video Vicenç Viaplana
modelli in scala Saray Ledesma
costumi Nuria Manzano
assistente alla produzione Marta Baran
consulenza scientifica Irene Lapuente / La Mandarina de Newton
consulenza al progetto Victor Molina
consulenza legale Cristina Soler
organizzazione Iva Horvat / Agente129
produzione Agrupación Señor Serrano, GREC Festival de Barcelona, Fabrique de Théâtre – Service des Arts de la Scène de la Province de Hainaut, Festival Terrassa Noves Tendències, Monty Kultuurfaktorij, Konfrontacje Teatralne Festival
Con il supporto di Cultural Office of Spain’s Embassy in Brussels, Departament de Cultura de la Generalitat, Centre International de Formation en Arts du Spectacle de Bruxellles
Un ringraziamento speciale a La Biennale di Venezia – Biennale College Teatro 2015